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Femminicidio
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sweepsy

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MessaggioInviato: Ven Dic 28, 13:03:03    Oggetto:  Femminicidio
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Partirei da quella storia che tanto scalpore pare abbia creato: un parroco di Lerici affigge sulle porte della Chiesa un'accusatio rivolta alle donne, ree di provocare gli uomini, a loro volta degradate a povere bestie, senza intelletto né più libero arbitrio.

In realtà il buon curato ha semplicemente "copincollato" un proclama di un simpatico Bruno Volpe, già direttore di Pontifex, già accusato di stalking, insomma un esperto del sacro pensiero cattolico sul tema delle relazioni di genere (vedasi
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Il falso perbenismo cattoipocrita nostrano è ben diffuso e questo pensiero in realtà non è sconvolgente, perché strisciante nella società civile. Credo sia questo il vero problema, al di là del caso. Consiglio
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Che poi si fa presto a dire che i femminicidi non esistono. Ci riesce bene uno scemo patentato come questo qua:
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Il quale spara numeri a casaccio (percentuali di morti in generale? violente? incidenti stradali?) non considerando che il femminicidio nasce proprio da quel substrato subculturale per cui le donne hanno già fin troppe tutele, perché probabilmente concesse da superiori esseri maschili, e devono semplicemente fare quel che va fatto, altrimenti qualcuno si potrebbe spazientire, tipo ex mariti, ex fidanzati ed affini. Che uccidono la donna perché la considerano inferiore, non libera, da sottomettere.

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MessaggioInviato: Ven Dic 28, 13:03:03    Oggetto: Adv






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Saratoga

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MessaggioInviato: Ven Dic 28, 19:42:37    Oggetto:  
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sweepsy ha scritto:

Che poi si fa presto a dire che i femminicidi non esistono. Ci riesce bene uno scemo patentato come questo qua:
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Il quale spara numeri a casaccio (percentuali di morti in generale? violente? incidenti stradali?) non considerando che il femminicidio nasce proprio da quel substrato subculturale per cui le donne hanno già fin troppe tutele, perché probabilmente concesse da superiori esseri maschili, e devono semplicemente fare quel che va fatto, altrimenti qualcuno si potrebbe spazientire, tipo ex mariti, ex fidanzati ed affini. Che uccidono la donna perché la considerano inferiore, non libera, da sottomettere.


Mi aggrego allo scemo patentato perchè credo che il suo articolo sia assolutamente perfetto, lineare, e concreto. Perchè cita NUMERI, niente affatto a casaccio, ma precisi e incontrovertibili.

La tesi di fondo la sostengo anch'io : il "femminicidio" è una bufala. Non esiste niente del genere in Italia.

Partiamo dall'inizio : in Italia si verificano in media 530 omicidi l'anno, per un tasso di assassini, calcolato su 100.000 abitanti, che è fra i più bassi al mondo.
Premesso che il mondo perfetto, dove nessuno viene ammazzato non esiste (per quanto tutti ci auguriamo che la legge faccia tendere la società in quella direzione) direi che, vista la situazione globale, in Italia il problema omicidi (escluse alcune precise zone in Campania e altre regioni del sud), da un punto di vista del pericolo generale per la società, è sostanzialmente inesistente, specie se paragonato ad esempio agli USA dove il tasso di omicidi è oltre 5 volte più elevato.
Questo non vuol dire che situazioni pericolose non esistano e che la polizia non debba costantemente sorvegliare, ma è evidente che non esiste nessun allarme, se consideriamo che oltre ai già citati USA, in Russia il tasso di omicidi è oltre 10 volte quello dell'Europa occidentale, nei paesi latinoamericani e africani è da 20 a 90 volte più elevato.

Gira da un po' una pubblicità che dice "120 donne uccise quest'anno". Sono tante? A sentire questo mero dato, sembrerebbe si. Ragionando un attimo però, è un numero assolutamente normale, dato che, come detto sopra, gli omicidi in un anno sono 530, di cui 120 donne, ovverosia il 22 % di cui parlava l'articolo sopra riportato. Insomma, quella pubblicità cosidetta "progresso" è sostanzialmente una truffa per far credere che esiste un problema che non ha ragion d'essere.
Perchè non aggiungere che sono stati uccisi anche circa 410 uomini, pari al 77 % del totale?
Se la matematica non è un'opinione, direi che sono la maggioranza.

Quindi : dove sta lo scandalo? Cosa c'è di strano? Da dove si deduce che esiste un "femminicidio"?
Qualcuno tira fuori la solita solfa de "uccisa in quanto donna". Ma dove sta scritto che una moglie/fidanzata/amante viene uccisa "in quanto donna?" Come si fa a dimostrare? Di solito questo genere di omicidi è passionale, per gelosia oppure per squilibri mentali.
Cosa c'entra un presunto e mai dimostrato substrato "culturale"? E per quanto riguarda i molti più numerosi maschi uccisi? Sono meno gravi perchè non dettati da odio di genere?

Perchè nessuno pensa mai alla ragione più ovvia, ovvero quella naturale? Gli uomini sono per natura più aggressivi e violenti, quindi, è assolutamente normale che, nelle liti di coppia o in famiglia, in percentuale siano più gli uomini assassini e le donne vittime. Così come è decisamente più frequente che un uomo uccida i genitori anziani o i figli piccoli piuttosto che il contrario.
Questa cosa credo sia lapalissiana, e con la "cultura" non c'entra proprio niente.

Citazione:

non considerando che il femminicidio nasce proprio da quel substrato subculturale per cui le donne hanno già fin troppe tutele, perché probabilmente concesse da superiori esseri maschili, e devono semplicemente fare quel che va fatto


Guarda che secondo me hai interpretato male quello che dice l'autore è il contrario, cioè che è questa visione delle donne come povere vittime di maschi violenti a creare quella legislazione a loro favorevole.

Mi fanno poi sorridere certe iniziative demenziali come quella della Carfagna, già famosa come Ministro delle Pari Opportunità (cioè del nulla) che se ne esce con l'idea del reato di "femminicidio", che oltre ad essere palesemente contro la Costituzione e i più basilari diritti umani, è anche impossibile da dimostrare.
Nessuno dirà mai di aver ucciso la moglie/compagna in quanto donna : la ragione sarà sempre gelosia, offesa, tradimento, e cose del genere, quindi con le attenuanti del caso o l'aggravante dei futili motivi, una meravigliosa e onnicomprensiva formula sempre dimenticata dai pasdaran degli aumenti di pena per omicidi ai danni di questa o quella categoria da difendere per partito preso.
Senza contare poi che la funzione di deterrenza sarebbe inesistente : figurarsi ora se un fidanzato geloso in preda a un raptus di follia si ferma a pensare se rischia 21 anni o l'ergastolo.

In conclusione : il femminicidio in Italia è una bufala architettata da abili manipolatori di dati impegnati a dare argomenti ad un femminismo anacronistico e fuori da ogni logica che sta avvelenando la società annientando alcuni principi basilari, come la meritocrazia e la stessa uguaglianza di fronte alla legge.

Francamente non capisco a cosa si voglia puntare con tutto questo. La legge punisce già le violenze e l'omicidio, di qualunque tipo, ai danni di chiunque, uomo o donna.
Non esiste nessuna soluzione culturale o legale : tutti sanno che non si devono picchiare le donne, e tutti sanno che uccidere una persona, uomo o donna che sia, è reato. Ma alcuni individui se ne fregano altamente, e sempre se ne fregheranno. L'unica cosa che si può fare, prevenzione poliziesca a parte, è aiutare le donne a prendere coscienza dei rischi : evitare di frequentare gentaccia, allontanarsi al minimo segno di comportamenti violento da parte dei partner, denunciare ogni abuso subito, cercare protezione da persone fidate o dalle forze dell'ordine.
E nient'altro. Un uomo dalla natura violenta non diventa improvvisamente un agnellino guardando un dibattito sulla violenza contro le donne o una pubblicità strappalacrime in TV.

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MessaggioInviato: Ven Dic 28, 23:59:08    Oggetto:  
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Da poiché il Fatto tende a "diversificarsi" (il che per molti versi, sia chiaro, è positivo) va da sé che anche un severo problema italico sia trattato "contro gli schemi" Rolling Eyes Confused . Un po' come, però, ama fare il mesciato Facci e tutti quegli altri invisi al Fatto... Rolling Eyes

Ciò detto l'articolista, molto impegnato nella falsariga di cui sopra, a mio parere, ha infilato un sacco di cazzate a ruota libera. Infatti oltre a citare territori circa 1/6 inferiori all'Italia, quanto a popolazione, preso dai suoi "ragionamenti eiaculatori" c'ha infilato pure... gli States Mr. Red

Prendendo per buoni i suoi "ragionamenti" con 'sta toppata se li è sminkiati tutti! huh
Lo scemo patentato ha confermato , infatti, la pesantississima realtà che esiste e insiste nel nostro Paese, a differenza della realtà che culturalmente gli states da mo' se ne sono ampiamente fatta una ragione, da qui la bassa percentuale del femminicidio rispetto alla popolazione peraltro estremamente multietnica.
La nostra pesante realtà dimostra ancora per troppi italiani che: a)le donne sono solo femmine b) in quanto tali, devono stare con gli occhi a terra, un passo dietro all'uomo, vestite come si deve, giusto casa/famiglia/pupi (quanto a chiesa si può trattare), libere d'uscir di casa di giorno e possibilmente, in assenza di parentado, con amiche fidate naturalmente accettate dal marito/compagno c) tutto ciò che esula da 'sto elenco è perseguibile dal maschio, così come perfettamente spiegato dal quel prete di merda... (chiedo venia per i francesismi)

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MessaggioInviato: Sab Dic 29, 22:26:03    Oggetto:  
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M.me de Stael ha scritto:
Da poiché il Fatto tende a "diversificarsi" (il che per molti versi, sia chiaro, è positivo) va da sé che anche un severo problema italico sia trattato "contro gli schemi" Rolling Eyes Confused .

Il FQ è sempre più un giornale per scemi patentati grillini (vale a dire, di una delle due facce del qualunquismo destrorso italiano: l'altra è quella berlusconiana). Basta vedere i commenti (sulle femmiNaziste e così via) e ci si rende conto che il livello non è molto diverso da quello dei lettori del Giornale.

Comunque, considerazioni sul FQ a parte, io mi chiedo cosa animi un uomo quando si mette a fare difese di genere su queste questioni: si sente attaccato come uomo? Io non mi sento attaccato, ma forse sono strano. Boh.

Riguardo alle percentuali, usarle così senza nemmeno interpretarle e senza nessun dato ulteriore conduce a esiti comici.
I dati dello scemo patentato sono presi da qui (cliccate su "Homicides by sex"):
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Ve ne cito alcune (escludo volutamente i paesi con pesanti turbolenze interne, come Iraq, Somalia o Afghanistan), riguardanti qualche "arretrato" paese islamico:
Malaysia: uomini 76,8% donne 23,2%
Marocco: uomini 80,5% donne 19,5%
Kuwait: uomini 80,4% donne 19,6%
Emirati Arabi Uniti: uomini 80,9% donne 19,1%
Giordania: uomini 82,3% donne 17,7%
Indonesia: uomini 85,8% donne 14,2%
Egitto: uomini 87,7% donne 12,3%
Tunisia: uomini 88,1% donne 11,9%

I dati sono del 2008. Le percentuali di donne uccise relative a questi paesi sono più basse di quelle italiane.

Benissimo, cito ora il brillante avvocato meneghino (lo scemo patentato è uno scemo avvocato e uno scemo milanese, o almeno esercita la professione a Milano):

Citazione:
Se si analizzano invece i dati ufficiali e incontrovertibili, quali quelli forniti dalle Nazioni Unite per il 2011 (dati esaminati 2008/2010) con il Global study on homicide, possiamo verificare nella parte “Homicides by sex” l’esatta ripartizione della percentuale che ha interessato le donne assassinate nel mondo, facendo la singolare scoperta che in Europa l’Italia si pone negli ultimi tranquillizzanti posti (23,9% di vittime è donna), quando ad esempio nella civile Svizzera si ha il 49,1%, in Belgio il 41,5%, a Malta il 75%, oppure guardando ad Est, in Ungheria il 45,3% e in Croazia il 49%. Oltreoceano, i civilissimi Stati Uniti hanno una percentuale del 22,5%, dunque pressoché identica alla nostra. Nel mondo siamo tra i Paesi meglio messi. La donna da noi gode di piena tutela ed ogni altro messaggio è falso e tendenzioso.

Lo scemo patentato, confidando nel fatto che i lettori del giornale degli scemi patentati sono (appunto) in maggioranza scemi e quindi non controllano quanto viene loro propinato, parla di ultimi posti quando invece non occupiamo AFFATTO gli ultimi posti (ma forse per lui il mondo si limita a Europa e Stati Uniti, boh).

SARCASTIC MOOD
L'India ha delle percentuali lievemente superiori a quelle italiane, ma tutto sommato "tranquillizzanti" (come dice l'avvocato): uomini 73,7%, donne 26,3%.
Ne deduco, visti i cartelli delle manifestanti indiane qui in foto (
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), che le femmiNaziste isteriche cominciano a montare storie sul nulla anche lì. Rolling Eyes

Saratoga ha scritto:
Perchè cita NUMERI, niente affatto a casaccio, ma precisi e incontrovertibili.

No, no: lui (lo scemo) li usa proprio a casaccio.
Che poi siano precisi lo credo, ma cosa intendi con incontrovertibili?
Delle due l'una: o vanno presi in senso assoluto (come vorrebbe l'avvocato) e dobbiamo concludere che le donne sono tutelate, dalla legge e dal contesto culturale, molto meglio in paesi che consideriamo arretrati, oppure (per poterli comprendere e interpretare meglio) vanno integrati con dati che non sono a nostra disposizione.
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MessaggioInviato: Dom Dic 30, 14:16:37    Oggetto:  
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Io direi di ritornare un attimo sui meri numeri e di riguardarli perchè mi sa che si sta creando un po' di confusione.

A partire da questo :

sweepsy ha scritto:

Il quale spara numeri a casaccio (percentuali di morti in generale? violente? incidenti stradali?)


Non sono percentuali di morti in generale, ma esclusivamente di omicidi intenzionali, e mi pare che venga detto chiaramente, con tanto di fonte. Quindi sono numeri precisi e non a casaccio.

Io direi di ignorare a questo punto l'articolo e quindi l'opinione del giornalista del FQ e di basarsi solo sulla fonte da lui riportata. Cioè il rapporto dell'UNODC che parla chiarissimo.

M.me de Stael ha scritto:

Ciò detto l'articolista, molto impegnato nella falsariga di cui sopra, a mio parere, ha infilato un sacco di cazzate a ruota libera. Infatti oltre a citare territori circa 1/6 inferiori all'Italia, quanto a popolazione, preso dai suoi "ragionamenti eiaculatori" c'ha infilato pure... gli States


L'articolista potrebbe non aver fatto i giusti esempi. Ma basiamoci sempre sulla fonte primaria, e allora guardiamo i paesi della stessa o maggiore dimensione dell'Italia, sempre del rapporto UNODC : Regno Unito 33 %, Francia 34 %, Germania 49 %. Percentuali più alte che in Italia.

Citazione:

differenza della realtà che culturalmente gli states da mo' se ne sono ampiamente fatta una ragione, da qui la bassa percentuale del femminicidio rispetto alla popolazione peraltro estremamente multietnica.


Per la verità la percentuale di donne uccise negli USA è più o meno uguale a quella italiana. E comunque, io non credo affatto che un paese sia meglio di un altro in base ad un dato come questo.

Orientalista Partenopeo ha scritto:

No, no: lui (lo scemo) li usa proprio a casaccio.
Che poi siano precisi lo credo, ma cosa intendi con incontrovertibili?


Nel senso che di fatto dimostrano come in tutti i paesi del mondo, con le uniche eccezioni di Corea del Sud (abbastanza curiosa ma comunque minima, 51 %) Brunei, Slovenia e Malta (quest'ultime di scarsa rilevanza per via della ridottissima popolazione) la maggior parte degli omicidi, quasi sempre una larga maggioranza, avviene a danno di uomini.
Questo basta e avanza per smentire l'esistenza di un "femminicidio". Si può quindi parlare di "maschicidio"? Ovviamente no, perchè sono abbastanza chiare le ragioni per cui vengano uccisi più uomini, che oltretutto costituiscono anche la stragrande maggioranza degli assassini, per le ragioni "naturali" di cui dicevo sopra.

Oltretutto i dati da te citati a proposito dei paesi islamici e dell'India dimostrano una cosa : che la percentuale di donne uccise è assolutamente casuale, indipendente dal grado di tutela di cui godono, tanto che paradossalmente è molto più alta dove le donne sono alla pari e largamente tutelate, con il massimo in Germania e Giappone dove si arriva praticamente ad una perfetta parità, e bassissima in quei paesi dove le donne sono considerate inferiori o dove sono inferiori proprio per legge.

In conclusione : al di là delle infelici espressioni usate dall'autore dell'articolo e dall'uso che fai dei dati, basandosi appunto sui meri numeri, la conclusione è comunque quella.
Cioè che non esiste nessun "femminicidio" che è e rimane una bufala inventata ad arte estrapolando dati privi di alcun significato, come fa appunto quella pubblicità progresso delle 120 donne uccise quest'anno, che secondo me è ai limiti della truffa, o quantomeno molto scorretta.
I dati del rapporto UNODC sono chiarissimi, e si riferiscono agli ultimi anni. Ma scommetto che andando a vedere i dati degli anni precedenti, li troveremo sostanzialmente molto simili.
Ribadisco, come era ovvio aspettarsi, i maschi sono in maggioranza sia come assassini che come vittime. La cultura non c'entra niente : è la NATURA.

Che poi vedo certi commenti allucinanti, nell'articolo, che vorrebbero vedere la riduzione di certe percentuali : MA STIAMO SCHERZANDO? Cioè, sarebbe preferibile che ci fossero più maschi a morire? Shocked
Ma la gente si rende conto di cosa dice? Bisogna ridurre gli omicidi e basta, senza cercare di far quadrare le percentuali come più ci aggrada, perchè sono percentuali le cui variazioni sono dovute sostanzialmetne a fattori casuali.
Altrimenti dovremmo dedurre che Germania e Giappone, dove uomini e donne vengono uccise in maniera uguale, sono barbari e incivili.
Non scherziamo. Per questo dico che il femminismo è un male : distorce la mente e il giudizio e fa dire mostruosità allucinanti. Oltre a tante altre cose.

La sacrosanta tutela della donna, e in generale, dei più deboli, non ha bisogno di queste bufale di pura propaganda come il "femminicidio", che, in Italia, semplicemente, NON ESISTE. Carta canta.
Se qualcuno ha prove del contrario, le mostri.

Il discorso è ovviamente diverso per altri paesi, dove le donne sono si in serio pericolo anche se le percentuali dicono che vengono uccise meno degli uomini, ma appunto, è un altro discorso.

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MessaggioInviato: Lun Dic 31, 07:53:02    Oggetto:  
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Un uomo non viene solitamente ucciso dalla sua donna perché lo ha lasciato, perché lo ha tradito, perché ha avuto atteggiamenti "sconvenienti", perché "non gli ubbidisce" e alza la testa. Questo è il significato di femminicidio. Se non lo capisci le cose sono due: o per fortuna non concepisci che un uomo possa pretendere di avere diritto di vita e di morte su una donna, o lo concepisci troppo bene. Mi auguro sia la prima. Negare il problema comunque non lo cancella. Che ti piaccia o no le donne vengono uccise per questi motivi, e solo in questi casi si parla di femminicidio. La natura che tanto consideri immutabile non c'entra, è cultura, una cultura maschilista che uccide.
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MessaggioInviato: Lun Dic 31, 13:16:54    Oggetto:  
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Scusa ma io continuo a non vedere nessuna ragione per cui esiste un fantomatico "femminicidio".

Mi chiedo, ma come fai ad avere la certezza che un uomo uccida una donna "in quanto donna"? E' qui tutta la questione : secondo questo ragionamento, il femminicidio sarebbe una sorta di omicidio a sfondo razziale, in cui un uomo va in giro, e non appena vede una donna, una qualunque, la uccide perchè la odia. Un po' come un tizio che ce l'ha coi neri e appena vede un tizio di colore per strada gli spara. Ma ti sembra credibile?

Non è affatto così : i casi citati dalla famosa pubblicità riguardano uomini che uccidono le proprie mogli/fidanzate/amanti/compagne, cioè delle donne specifiche, che quindi vengono uccise per un preciso motivo legato al loro rapporto con l'assassino, non perchè sono femmine e basta. E' qui che casca l'asino : si considera il sesso della vittima come il movente. Ma è una cosa che non sta ne in cielo nè in terra : nessuna donna viene uccisa così, a caso, per strada, solo perchè donna, da un misogino. C'è sempre un movente (passionale, rapina, stupro), e la donna è vittima più spesso per il semplice fatto che è più facile da uccidere.

Quindi : gli omicidi di cui si parla sono omicidi a sfondo esclusivamente passionale. Che sono sempre esistiti, dalla notte dai tempi, e che sono sempre stati, e sempre saranno, in maggioranza a danno delle donne.

La motivazione è talmente ovvia che mi sembra davvero incredibile come non venga neanche presa in considerazione. La cultura maschilista è un argomento assolutamente fallace, anche perchè solitamente chi sostiene queste tesi se la prende con una presunta cultura "maschilista" tipicamente italiana.
In realtà gli omicidi passionali sono in stagrande maggioranza a danni delle donne in tutto il mondo, per un'ovvia ragione naturale, e anzi, in alcuni paesi le percentuali sono molto più alte che da noi.
O dovremmo concldere che la Germania, dove quasi la metà delle vittime di omicidio sono donne, e dove da anni la persona più potente è una donna, è un paese orribilmente maschilista e misogino?

O forse ritieni che esistano paesi dove la"cultura" sia diversa e dove le donne godano di maggiore stima e dove non esistono omicidi di questo tipo?
Semplicemente non esistono, perchè se escludiamo paesi africani-asiatici-esteuropa, in tutto il mondo occidentale dove le donne sono alla pari e godono di ogni diritto, tutela e in qualche caso anche privilegi, anche in questi paesi, che siano gli USA, la Danimarca o il Lussemburgo, esistono uomini violenti, possessivi e psicopatici che ritengono giusto ammazzare la propria compagna se scoprono che li ha traditi, per un offesa al loro onore.
E per questi uomini non esiste proprio nessun cambiamento "culturale" che possa fare qualcosa. L'istinto di sopraffazione, la propensione alla violenza, sono tratti del carattere, e con la cultura non c'entrano proprio niente.

In Italia esiste una cultura "maschilista"? Io dico di no. Ma ammesso e non concesso che sia vero, ci sono 30 milioni di maschi. In un anno 120 donne uccise. Ciò vuol dire che appena lo 0,0004 % dei brutali e misogini maschi italiani si rende responsabile di omicidio ai anni di una donna. Se davvero la causa di un presunto "femminicidio" fosse culturale, quindi largamente diffusa in tutti gli strati della popolazione, dovremmo vedere migliaia di femmine uccise ad ogni angolo di strada, perchè sono migliaia, decine di migliaia, maschi che ogni giorno vengono lasciati, rifiutati, o maltrattati dalla propria compagna.
Eppure, solo una infinitesimale parte di loro uccide.
Quindi, credo che la ragione sia ben diversa, e riguarda solo ed esclusivamente la naturale propensione alla violenza di alcuni soggetti.

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MessaggioInviato: Lun Dic 31, 13:51:57    Oggetto:  
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Comunque, al di là delle nostre elucubrazioni e opinioni, oltre al rapporto UNODC sopra citato, possiamo citare la fonte più autorevole, ovverosia chi di omicidi si occupa per mestiere, per smentire una volta per tutte l'esistenza del "femminicidio", ovverosia il Ministero dell'Interno e il suo rapporto sulla criminalità, qui disponibile :
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I dati che ci interessano sono da pg. 121 a pg. 130

Cito alcuni passaggi assolutamente fondamentali per comprendere il fenomeno :

Citazione:

Come si evince dalla Tab. IV.4, nella maggioranza dei casi è il coniuge, il convivente o
il fidanzato maschio ad uccidere la propria compagna. Questo risultato non ci sorprende:
la violenza si esercita di norma dal più forte verso il più debole, di conseguenza le
donne risultano più esposte rispetto ai compagni.


E qui direi che siamo all'ovvietà, ma è bene specificarlo.

Citazione:

È condivisa l’idea che determinate condizioni di “debolezza”, dovute al sesso femminile
o all’età avanzata, aumentino la vulnerabilità e quindi la probabilità di essere vittima
di un reato violento come l’omicidio.


Citazione:

Quando l’autore di omicidio è maschio compie tale gesto per la maggior parte dei casi
ai danni di un soggetto di sesso maschile.


Inoltre :

sweepsy ha scritto:

Un uomo non viene solitamente ucciso dalla sua donna perché lo ha lasciato, perché lo ha tradito, perché ha avuto atteggiamenti "sconvenienti", perché "non gli ubbidisce" e alza la testa.


Eppure un motivo ci deve essre, perchè come dice chiaramente il rapporto :

Citazione:

Le donne commettono omicidio soprattutto verso maschi e la quota percentuale rimane
abbastanza costante per tutto il periodo considerato. Non bisogna, tuttavia, dimenticare
che gli omicidi da parte di autore di sesso femminile sono una minima parte di quelli
commessi e solitamente avvengono nei confronti del proprio partner, in ambienti quindi
familiari


Cioè quello che avevo detto e che tutti più o meno sanno : le donne uccidono molto poco, e quando lo fanno, spesso lo fanno a danno di maschi e in particolare del partner. Ora, come si faccia a stabilire che un uomo uccide la compagna "in quanto donna" e la donna invece non uccide il compagno in quanto uomo, francamente mi è oscuro.
La realtà è che gli omicidi fra uomini e donne non avvengono per odio di genere, come si vorrebbe far credere, ma semplicemente per motivi passionali, contrasti, litigi; e gli uomini uccidono molto più spesso per la semplice ragione che sono fisicamente più forti e sono per natura più aggressivi e violenti.
A me sembra una cosa ovvia e i rapporti del Ministero non fanno che confermare quello che tutti ci aspettiamo.
Sinceramente non capisco a che cosa serva inventarsi assurdità come il "femminicidio", che non fanno altro che alimentare la guerra fra sessi e danneggiano le donne stesse, creando un falso problema a cui, ovviamente, si vorrebbero poi apportare "soluzioni" che naturalmente non lo risolvono : come si fa a risolvere un problema che non esiste?
Questo mi chiedo : chi sostiene l'esistenza del femminicidio, come pensa di risolverlo? L'omicidio è già un reato. Ma gli omicidi ci sono lo stesso.

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MessaggioInviato: Gio Mag 09, 13:44:50    Oggetto:  
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Si potrebbe continuare qui visto che e` il thread adatto.

Volevo rispondere a chi diceva che ha letto attacchi alla Boldrini partire da moltissime donne. Il femminismo, quello serio, che esiste, ha valore e gli studi di genere (che per inciso in Italia sono semi-clandestini ma all'estero hanno tutt'altra considerazione) lo dimostrano, e` ben diverso dalla stupida dicotomia uomo/male - donna/bene. Anzi, quella maschilista e` una mentalita` che non ha genere, nel senso che essendo un discorso culturale puo` essere ugualmente accolto da uomini o donne.

Io non capisco come si possa sottovalutare o considerare inesistente la questione femminile in Italia, visto che pure le istituzioni se ne sono accorte e i dati statistici sono lampanti. Il problema c'e` e dire che non e` vero non lo risolve, anzi.

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Saratoga

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MessaggioInviato: Gio Mag 09, 22:58:52    Oggetto:  
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sweepsy ha scritto:

Il femminismo, quello serio, che esiste


Femminismo serio? Mmm. A me sembra un controsenso di per sè. Forse se si vuole intendere la difesa delle donne da disparità e soprusi, ma mi pare che sia un'altra cosa.

Citazione:

Anzi, quella maschilista e` una mentalita` che non ha genere, nel senso che essendo un discorso culturale puo` essere ugualmente accolto da uomini o donne.


Su questo sono d'accordo. Anzi, dirò di più, la mentalità cosidetta "maschilista" è molto più diffusa fra le donne, anzi, direi quasi una loro esclusiva.
Il cosidetto "maschilismo" degli uomini è più che oltre roba da osteria, luoghi comuni sciocchezze simili. Robe tipo "le femmine a lavare i piatti, l'uomo comanda" e robe del genere.

Citazione:

Io non capisco come si possa sottovalutare o considerare inesistente la questione femminile in Italia, visto che pure le istituzioni se ne sono accorte e i dati statistici sono lampanti. Il problema c'e` e dire che non e` vero non lo risolve, anzi.


Le istituzioni non si sono accorte di nulle. Semplicemente, sta prendendo piede questo femminismo strisciante, questa sorta di moda, se vogliamo definirla così, che fa molta presa, fa molto figo, fa dibattito e porta voti.
Basti vedere chi è che si batte per queste sciocchezze come la legge sul femminicidio : Mara Carfagna e Giulia Buongiorno. Ma dico, voi vi fidereste di due così? Io per principio diffiderei di qualunque cosa venisse da loro.

Ma le statistiche lampanti quali sarebbero? I dati, quelli veri, sono stati postati sopra nei messaggi precedenti. I dati dell'UNODC e del Ministero dell'Interno parlano chiarissimo : non esiste nessun problema donne in Italia. Gli omicidi di quel tipo erano molto più numerosi cinquant'anni fa che oggi.

Ogni donna uccisa è una tragedia, si, ma non vedo perchè, casi che sono totalmente slegati l'uno dall'altro, e che esistono purtroppo da sempre, dovrebbero costituire un problema nazionale.
Ripeto, non esiste soluzione perchè non esiste il problema : io vorrei sapere, ma come fa lo Stato ad impedire che un marito ammazzi la moglie? Cioè, esiste la normale prevenzione delle Forze dell'Ordine, ma se il caso non viene alla luce e si consuma fra le mura domestiche, cosa si può fare?
Le leggi contro l'omicidio esistono già. Si possono aiutare le donne a denunciare abusi e violenze si, ma che altro? Mettiamo un poliziotto in mezzo ad ogni coppia che controlla?

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MessaggioInviato: Ven Mag 10, 02:50:12    Oggetto:  
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A me personalmente la questione del "femminicidio" pare una grandissima foglia di fico (i politici attuali stanno diventando maestri nel campo) diventata ormai una moda, questo a prescindere dall'esistenza o meno del fenomeno, sulla quale non voglio entrare nel merito visto che non ho dati.

Sembra la classica sparata tipo: "Oh, ora vi diamo il reato di 'femminicidio', donne, quindi non rompete piu' i [governatori della regione lombardia] e tornate a scopare il pavimento".

Allora perche' non anche un reato di "gaycidio", "bambinicidio" ("infanticidio" c'e', ma non mi risulta sia reato a se' stante -potrei sbagliarmi-), "immigraticidio", etc. anche loro sono categorie a rischio, piu' "indifesi" dell'uomo italico medio. A quanto mi risulta le aggravanti per il reato di omicidio sono gia' contemplate dalla legge. Perche' non far rispettare la legge, che gia' c'e', e magari snellire un po' i processi, aumentare la cultura della gente per avere piu' consapevolezza e rispetto (cosa che non si fa' dall'oggi al domani, certo, ma bisognera' pur iniziare...) e mandare il "femminicidio" dove merita? La' dove scroscia lo sciacquone. Ma e' piu' semplice una leggina di facciata per dare un contentino ad alcune oche che starnazzano di pseudofemminismo dal loro salottini da the*, che fare le cose seriamente.
"Ehi, elettori! NOI le donne le difendiamo! Abbiamo la legge sul femminicidio!". Quando poi es. e' pratica ormai standard far firmare alle neoassunte le dimissioni in bianco da usare in caso di maternita' delle stesse. Ormai fare un figlio in Italia e' un lusso che poche si possono permettere (asili e scuole con orari "friendly" per le mamme che lavorano? Dove sono?). Eh, ma c'abbiamo il "femminicidio" noialtri. Rolling Eyes

*Per chiarezza: non ritengo che nessuna delle gentili signore/ine coinvolte nella discussione appartenga a questo segmento. Smile Ma in rete di certo se ne incontrano... "Aaahhh! Stanno massacrando tutte le donne in Italia in questo momento! E tu in quanto sporco maschio sei un potenziale assassino! Vergogna! Femminicidio!". "Ma veramente io avevo chiesto un link ad un sito di giardinaggio...". Laughing

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MessaggioInviato: Ven Mag 10, 05:09:19    Oggetto:  
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Rispondo qui a Saratoga (
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) su alcuni punti (questo thread in effetti va meglio per le questioni di genere, al di là del femminicidio).

Saratoga ha scritto:

Laura Boldrini ha scritto:

Ci siamo liberati dalla celebrazione della virilità, del maschilismo, della riduzione della donna a “madre e sposa”, dalla sua esclusione dal mercato del lavoro, dalla società e dalla politica.

Mah, a me pare che la concezione della donna madre e sposa esista ancora oggi. E sono soprattutto le donne stesse a sostenerla. Ma questo è un altro lungo discorso.

Eh no, rispetto ad allora (con allora intendo il periodo in cui i treni arrivavano in orario) la cosa è ben diversa. La virilità dell'uomo fascista e il ruolo passivo della donna fascista, compagna sottomessa sfornabambini, sono stati elevati sotto il regime di Mussolini a vera e propria ideologia di Stato. Con la nuova Italia nata dalle ceneri della guerra sono avvenuti due fatti fondamentali: il primo è che le donne sono andate per la prima volta a votare, tra le altre cose per l'Assemblea Costituente, e il secondo è che questi costituenti scelti anche dalle donne hanno redatto una carta costituzionale che sancisce l'assoluta parità tra uomo e donna.
Laura Boldrini è stata storicamente corretta nel ricordare questi fatti di non poco conto (e quale data migliore del 25 aprile per ricordarlo?). Ed è stata una bella novità sentire quest'ottica femminile, ma non certo così di parte e banale.
Poi essere oggi (solo) casalinga, madre e sposa va benissimo se è una libera scelta, come non è un problema (per me) che una donna indossi il velo islamico che copre i capelli (quello integrale è una faccenda più delicata per ragioni varie, ma non vi entriamo ora), che sia in Italia, in Indonesia o altrove, se lo sceglie liberamente (ed avviene anche questo, fidatevi). Il problema è quando intervengono situazioni, non occasionali ma sistematiche, che di fatto limitano le libere scelte. Va benissimo fare la madre a tempo pieno, quindi smettere di lavorare se lo si vuole, ma va molto meno bene se si deve rinunciare al lavoro perché la gravidanza è un grave problema per chi ha un contratto precario (quindi per moltissime donne oggi, soprattutto quelle più giovani).

Saratoga ha scritto:
Orientalista partenopeo ha scritto:
E poi, anche sul suo femminismo... non è che parli di cose inventate, visto che sono gli stessi pubblicitari a darle ragione. Certo che poi i discorsi non bastano, ma non spetta a lei presentare proposte di legge in materia.

Ma questa cosa non ha senso : ma quando mai solo in Italia si fa pubblicità con donne svestite? Shocked
Ma la Boldrini vive sul nostro stesso pianeta? Perchè, tanto per dirne una, la celeberrima Victoria's Secret, come la fa la pubblicità di intimo nel resto del mondo, coi manichini? Ma siamo seri : ma come gli possono venire in mente delle assurdità del genere?
Guarda che ha veramente una fissazione grave, eh.

Fidati, la signora ha una discreta conoscenza del mondo, avendolo girato in lungo e in largo. Lo conosce meglio di me e te. Posso dirti, dall'alto della mia modesta esprerienza, come ci vedono nel Nord Europa calvinista, in quanto a immagine mediatica della donna: MALISSIMO. Saranno bigotti e fissati anche loro, ma per loro l'Italia è il paese della donnine sculettanti in televisione. Sembra paradossale per il paese delle donne in bikini nelle vetrine del quartiere a luci rosse di Amsterdam, ma quello è un quartiere di prostituzione (con le sue problematiche e anche le sue ipocrisie, ma è un discorso complesso che non affrontiamo ora perché parliamo di immagine mediatica mainstream). L'immagine non si è formata solo per un generico pregiudizio anti-italiano, ma anche perché negli anni '90, quando ero stabilmente in Olanda, RaiUno era visibile in chiaro. Risatine e commenti malevoli si sprecavano. La televisione olandese non era e non è tutta di qualità, anzi, e non la definirei nemmeno puritana: ho visto cose assurde che qui non passerebbero mai. C'era perfino un programma, naturalmente trasmesso in tardissima serata, in cui uomini e donne scrivevano alla redazione per poter mettere in scena davanti alle telecamere le loro fantasie sessuali: anche se questo era un caso estremo, non era la trasmissione tipo dei canali olandesi (riempiti di banalissime soap, quiz scemi, calcio e altre amenità non molto diverse dalle nostre). La differenza, schiacciante a loro favore, la notavo in due cose: la prima era l'informazione (e non c'è nemmeno bisogno di dire molto altro); la seconda era che la televisione olandese, pur non sempre eccelsa, era ed è molto meno tagliata sull'immaginario maschile e trasmette molto meno un'idea di subalternità della donna.
L'esempio che fai poi non è per niente calzante. È chiaro che l'intimo non lo pubblicizzi con uno scafandro da palombaro addosso, e anche l'intimo da uomo viene reclamizzato da uomini in mutande. Il problema sorge quando le donne ammiccanti e seducenti le si usa per reclamizzare tutto o quasi. Non è un problema confinato alla pubblicità: non compro più Espresso o Panorama da un bel pezzo, ma quando da ragazzo li compravo con regolarità (parlo dei primi anni '90, non del Pleistocene) uscivano ogni settimana, ma proprio ogni dannata settimana, con una modella svestita o almeno in pose seducenti in copertina. Poi il titolo in copertina era sul governo del CAF, non su un'inchiesta a luci rosse: ed erano i più importanti e autorevoli settimanali di attualità politica in Italia. Sono andato in Olanda e non ho visto niente del genere su settimanali analoghi, ma nemmeno lontanamente.

Saratoga ha scritto:
Ma poi, ma basta con questo straparlare di donna-oggetto come se fossero delle poverette costrette con la forza. Le modelle si svestono per le pubblicità e lo fanno volontariamente e sono anche felici di farlo perchè prendono una montagna di soldi. Non le obbliga mica nessuno, eh.
Fra un po' ci ricaccerà pure la storia delle Veline e derivati. Anche li, come se qualcuno le costringesse : c'è la fila per fare le Veline, non per colpa dei maschi cattivi, forse la Boldrini dovrebbe farsene una ragione.

E che c'entra? Anche le donne sulle copertine di Espresso e Panorama di cui ti ho detto sopra erano lì volontariamente, non c'era mica un negriero con la frusta che le costringeva. Sposta di molto il problema, secondo te?

Saratoga ha scritto:
Orientalista partenopeo ha scritto:

Ci vogliamo chiedere perché? Ci ricordiamo anche che questo è il paese in cui è stata stuprata Franca Rame (sempre da dei simpaticoni neofascisti, sempre loro, e a quanto pare anche con la complicità di apparati dello Stato:
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)?
Questo è un paese pericoloso per le donne fiere e libere, sicuramente se certa feccia è ancora in giro e in grado di nuocere.

Ma cosa dovrebe dimostrare questo? Un episodio, per quanto gravissimo, dovrebbe essere la spia di un problema donne in Italia?
Gli USA detengono il triste primato mondiale di stupri, e se la giocano co Canada e Sudafrica. In Italia non stiamo messi peggio che nel resto d'Europa. Non cito il mondo non-occidentale per non sparare sulla Croce Rossa.

Veramente io parlavo d'altro. Parlavo dello sfregio alla donna come mezzo politico. La casistica è varia, si va dalla falsa Boldrini nuda allo stupro della Rame, con svariate porcherie in forma di minacce o propositi deliranti nel mezzo. Certi ambienti, minoritari quanto vuoi ma parecchio pericolosi, hanno come fissazione l'umiliazione della donna in qualche modo nemica o lo coltivano proprio come forma di intimidazione. Ricordi questa notizia su CasaPound a Napoli, che ho postato qualche tempo fa? Di cosa parlavano questi "signori"? Ecco.

Citazione:
Dall'indagine napoletana è anche emerso che alcuni degli indagati progettavano di violentare una studentessa universitaria ebrea («Quella studentessa ebrea mi "stizza". Io a questa qua la devo vattere (picchiare) o la picchio o la stupro e le faccio uscire il sangue dal c...» si legge nelle intercettazioni).

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Orientalista Partenopeo ha scritto:

Con la nuova Italia nata dalle ceneri della guerra sono avvenuti due fatti fondamentali: il primo è che le donne sono andate per la prima volta a votare, tra le altre cose per l'Assemblea Costituente, e il secondo è che questi costituenti scelti anche dalle donne hanno redatto una carta costituzionale che sancisce l'assoluta parità tra uomo e donna.


Vero, ma il problema non era la mentalità fascista dell'epoca, perchè il ruolo di donna come moglie e madre esisteva, magari in forma meno grottesca, anche prima, ed esiste anche oggi. Dirò di più, questa mentalità, e io ne sono assolutamente convinto, è molto più radicata nelle donne che negli uomini.
Ok, è un discorso lunghissimo e che va anche oltre quello che stiamo dicendo, ma io penso che siano le donne stesse, non tutte ovviamente, ma in larga parte, a vedere loro stesse in quel modo.
Vedi il disprezzo profondo per le donne non sposate o nullipare, viste quasi come rifiuti della società. Agli uomini si concede, almeno per un pò, l'essere scapoli, ad una donna no.
Vedi la malsana fissazione per le donne "mogli di", cioè che non hanno senso di per sè stesse, ma solo perchè hanno avuto la fortuna o la furbizia di sposare un uomo potente, come fosse un merito. E le madri il cui unisco scopo nella vita è vedere il matrimonio della figlia? I figli maschi, è bello quando trovano un lavoro o si guadagnano una posizione. Le figlie femmine, prima si devono sposare, poi viene tutto il resto.

Citazione:

La differenza, schiacciante a loro favore, la notavo in due cose: la prima era l'informazione (e non c'è nemmeno bisogno di dire molto altro);


Vabbè, questo era ovvio, e si sa, purtroppo.

Sul resto, la Boldrini conoscerà anche il mondo meglio di noi, certo, ma per quanto modesta sia la mia esperienza, certe cose non sfuggono. Le donne usate in pubblicità, o in generale in qualsiasi cosa per sfruttare la loro avvenenza, esistono OVUNQUE. Dire che sono prerogativa o financo particolarmente frequenti in Italia, è una cosa semplicemente falsa e un luogo comune duro a morire.

Primo esmepio lampante che mi viene in mente : le cheerleaders, diffuse un po' ovunque ma vera e propria istituzione per lo sport negli USA.
Oppure la famosa pagina 3 del Sun, nel Regno Unito. Ma anche nella televisione, un pò ovunque.
Il programma Striscia La Notizia, incarognito perchè accusato di essere l'archetipo di questo fenomeno, mostra praticamente ogni giorno immagini lampanti di donne poco vestite utilizzate nelle televisioni di tutto il mondo. Caso più recente quello di una tv danese dove donne nude venivano giudicate da uomini seduti li vicino.
Ma anche nelle più comuni pubblicità, ma qui mi riservo di trovare degli esempi precisi.

Questa storia delle donne-oggetto in Italia fa parte di uno di quegli stereotipi privi di fondamento ma ormai radicati, cui evidentemente la Boldrini crede, o vuole credere.
Esempio fondamentale da citare, il Grande Fratello, considerato il pricipio e il massimo esempio di TV spazzatura. Tantissima gente è convinta che sia un'invenzione italiana e che qui vada per la maggiore e che serva a Berlusconi per ottenere consenso. In realtà il format come noto è olandese ed è diffuso in tutto il mondo, dove peraltro raggiunge livello di trash neanche ipotizzabili da noi.

Ma esistono tanti di questi pregiudizi...il punto è che quando una cosa del genere viene ripetuta più volte e si radica nell'immaginario collettivo, è difficile da sfatare. Si è creata questa idea che l'italia e il paese delle Veline, e ormai lo si da per scontato.

Citazione:

Veramente io parlavo d'altro. Parlavo dello sfregio alla donna come mezzo politico. La casistica è varia, si va dalla falsa Boldrini nuda allo stupro della Rame, con svariate porcherie in forma di minacce o propositi deliranti nel mezzo. Certi ambienti, minoritari quanto vuoi ma parecchio pericolosi, hanno come fissazione l'umiliazione della donna in qualche modo nemica o lo coltivano proprio come forma di intimidazione.


Inteso. Vale comunque il discorso di cui soora : sono appunto, gruppi minoritari che vanno perseguiti per questie azioni e questi propositi ma che non possono essere spia di un problema nazionale. Per fortuna, con tutti i suoi difetti, viviamo ancora in un paese civile. O quasi.

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potapotayaki ha scritto:

Allora perche' non anche un reato di "gaycidio", "bambinicidio" ("infanticidio" c'e', ma non mi risulta sia reato a se' stante -potrei sbagliarmi-), "immigraticidio", etc. anche loro sono categorie a rischio, piu' "indifesi" dell'uomo italico medio. A quanto mi risulta le aggravanti per il reato di omicidio sono gia' contemplate dalla legge


Sacrosante parole, che anche io avrò detto più e più volte. Le aggravanti ci sono già, esiste quella meravigliosa formula dei "futili motivi" che dice tutto. Ma si continua sistematicamente ad ignorarla. E queste che vogliono il femminicidio. E quelli che vogliono l'omocidio omofobo. E quelli che vogliono l'aggravante razziale. Ogni volta spunta qualcosa di nuovo.
Eppure, certe promotrici di certe bislacche iniziative la legge dovrebbero conoscerla. In teoria. Rendiamoci conto che, sorvolando su Mara Carfagna, nota al mondo per i suoi calendari, ci sarebbe Giulia Buongiorno.
Avvocato di grido, quella che dopo che la Cassazione confermò il reato di Andreotti fino al 1980 davanti alle telecamre si fece riprendere mentre strillava al telefonino : "Evvai Presidente, assolto, su tutta la linea, abbiamo vinto!" Rolling Eyes

Citazione:

Ma e' piu' semplice una leggina di facciata per dare un contentino ad alcune oche che starnazzano di pseudofemminismo dal loro salottini da the*, che fare le cose seriamente.


Ma infatti lo scopo è quello. Ma rendiamoci conto di quello di cui stiamo parlando : mariti-compagni-amanti che ammazzano le mogli-compagne-amanti. Cioè una cosa che succede da quando esiste l'umanità. Oggi è in aumento? Ma manco per niente. I dati sono nei primi post. In Italia gli omicidi sono pochissimi, abbiamo praticamente uno dei tassi più bassi al mondo. Sono diminuiti in maniera drastica negli ultimi 20 anni. Di conseguenza sono molti meno anche gli omicidi di quel tipo, che in percentuale sono più o meno in linea. Semplicemente, oggi si tende a mettere un particolare accento su queste situazioni.
Nei primi anni '90, ricordo di aver letto una statistica, gli omicidi annui erano circa 1900. Oggi sono 530 scarsi. In proporzione quindi, erano sicuramente molto più elevati anche quelli che oggi vengono chiamati "femminicidi". Solo che all'epoca nessuno si poneva il problema di inventarsi un caso che non esiste.

A me questa storia del femminicidio ricorda molto la vicenda immigrati di 5-6 anni fa, quando telegiornali e altri media sottolineavano di continuo omicidi commessi da rumeni, albanesi e vari altri. Che probabilmente, in proporzione non erano diversi da quelli degli anni precedenti, ma evidenziarli ripetutamente, faceva credere che fossero un'emergenza nazionale.
Di fatto, basta prendere alcuni casi, martellare mediaticamente e il caso si crea. Stessa cosa col femminicidio. Il fatto è che i Italia è abbastanza facile inventarsi una cosa del genere.

Gli omicidi sono pochi. La gente non è abituata a vedere troppi morti ammazzati, quindi, se ne evidenzi 3-4 in pochi giorni,crei il caso.
Non so, due omicidi commessi da rumeni in una settimana : statisticamente sono pochi, ma fanno notizia.
Tre omicidi di donne in 10 giorni : idem, vogliono dire nulla ma fanno notizia.
Tre omicidi commessi da minorenni in quindici giorni : gioventù violenta.
Quattro omicidi commessi a Roma in un mese : partono titoli "Roma come il Bronx".
Cinque omicidi in famiglia in due mesi : c'è un problema violenza in famiglia in Italia?
Due immigrati uccisi in 10 giorni : siamo un paese razzista?
Tre omosessuali uccisii in un anno : siamo un paese omofobo?

E così che si creano i casi. Il femminicidio è uno di quelli. Quante donne vengono uccise in un anno in Italia? Circa 120. Nel 1991 probabilmente erano tipo 350. Ma non si parlava di femminicidio. Ovviamente. Il punto è che 120 omicidi sono sufficienti, collegandoli l'uno all'altro con forzature pazzesche e assurde, per dare l'idea di una strage in atto.
Così si crea un caso mediatico...

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MessaggioInviato: Lun Mag 13, 23:00:17    Oggetto:  
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Negare il problema e` parte del problema....

suggerisco questa ottima riflessione:
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Il punto:
Loredana Lipperini ha scritto:
Intervenire non significa imbavagliare. Intervenire significa vedere il problema: e il problema che riguarda le donne, spiacenti, è il primo non perché esista una gerarchia degli insultati, ma perchè NON VIENE VISTO. E gli effetti di questa mancata visione sono sanguinosi: le donne muoiono, quasi tutti i giorni, ammazzate in quanto donne.

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